domenica 1 giugno 2008
Luigi Porta
Nato a Pavia il 4 gennaio 1800, Luigi Porta aveva seguito gli studi medici presso l’Università di Pavia dove a 22 anni aveva conseguito brillantemente la laurea in medicina e l’anno seguente quella in chirurgia.Sotto la guida di Scarpa, ben presto poté eccellere per le sue qualità di lavoratore instancabile e di ricercatore geniale, tanto che nel 1832, ancora giovanissimo, salì sulla cattedra resa tanto celebre dal suo maestro e che egli avrebbe tenuto per un quarantennio. Seguendo la tradizione luminosa segnata da Scarpa, Porta si rivolse con particolare fervore allo studio dell’anatomia della quale si intuiva l’enorme importanza quale pilastro fondamentale del nuovo indirizzo scientifico della chirurgia. Di quest’attività protrattasi per tutta la durata della carriera, fa ampia testimonianza la ricca raccolta, lasciata all’Università, di preziose preparazioni anatomiche riguardanti prevalentemente l’angiologia, i cui risultati originali contribuirono allo sviluppo della disciplina. Escogitò ed applicò svariati nuovi procedimenti chirurgici che per l’eccessiva modestia e lo spiccato senso di critica non furono adeguatamente e tempestivamente valorizzati. Deve essere a questo proposito ricordato l’intervento di enucleazione dello struma cistico da lui ideato ed eseguito prima di altri e che, descritto con grande esattezza nella sua opera Sulle alterazioni della ghiandola tiroide del 1849, meriterebbe di portare il suo nome. Clinico acutissimo, si distinse per la grande diligenza con cui studiava personalmente i malati, come fanno fede ancora oggi le decine di volumi di cartelle cliniche redatte per intero di suo pugno. La sua attività scientifica, che riflette una profonda preparazione acquisita attraverso lo studio dell’anatomia normale e patologica, l’osservazione clinica e la ricerca sperimentale, spazia dall’angiologia all’urologia all’oncologia, alla chirurgia delle ossa e delle malformazioni, ed è documentata dai numerosi volumi di cartelle cliniche, da lui redatte, e dalle centinaia di preparazioni anatomiche, riscontrabili nelle sue pubblicazioni, quali “Delle alterazioni patologiche delle arterie per la legatura e la torsione” del 1845 dotata di una serie di tavole di assai pregevole fattura disegnate dal Porta stesso. Nel lavoro Delle malattie riverberate da operazioni e malattie chirurgiche locali esterne risulta che il Porta, descrivendo e cercando di interpretare la natura del complesso di modificazioni che intervengono nel decorso di affezioni chirurgiche e nel periodo post-operatorio, già si era formato un’idea di quella malattia post-operatoria cui è giustamente legato il nome di un grande maestro contemporaneo, René Lériche. Gli eventi politici dell’epoca lo videro partecipe sensibile ai moti del 1848, con l’incarico di medico chirurgo capo della Legione Lombarda, e nel 1859 in qualità di direttore degli Ospedali Militari istituiti in Pavia. Moriva nel 1875.
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